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storica sentenza condanna un veterinario per malasanità animale


MONTEBELLUNA. La cagnolina muore dopo il parto cesareo: veterinario condannato per colpa professionale a risarcire il proprietario con 36 mila euro. La sentenza, destinata a fare scuola, è stata depositata l'altra mattina in tribunale dal giudice Mariateresa Cusumano. Una sentenza, quella del tribunale di Montebelluna, che ha pochi precedenti e che denota una sensibilità crescente per gli animali anche nelle aule giudiziarie.

Tutto ha inizio il 16 gennaio 2001 quando Ingrid, boxerina di 3 anni con pedigree, pluripremiata a livello europeo e mondiale, viene portata nello studio del dottor Pietro Bonsembiante di Montebelluna, veterinario conosciutissimo e stimatissimo, ex responsabile dell'istituto zooprofilatico di Treviso. Ingrid è alla sua prima gravidanza e il medico fa nascere con il cesareo 12 splendidi cuccioli. La cagnolina viene ricucita e - visto che l'intervento sembra perfettamente riuscito - rimandata a casa ancora sotto anestesia. Un'ora più tardi il decesso: Ingrid passa dal sonno alla morte per un'emorragia che causa soffocamento polmonare.

Il proprietario, Oldo Sartor dell'allevamento Tiglio d'Oro è disperato, chiede spiegazioni sull'accaduto, ma non si dà pace per l'accaduto. E contesta al veterinario la morte chiedendo di essere risarcito. La trattativa va avanti per qualche tempo, ma la compagnia di assicurazione Zurigo rifiuta il versamento di qualsiasi somma. All fine l'allevatore decide di chiedere giustizia al tribunale e, assistito dall'avvocato Marco Serena avvia un'azione civile nei confronti del veterinario. La causa va avanti per lungo tempo: il dottor Bonsembiante, assistito dallo studio Massarotto, esclude qualsiasi responsabilità professionale spiegando di aver usato tutta la diligenza dovuta. La morte, sostiene il veterinario, è stata un evento imprevedibile. Opposta la ricostruzione dell'avvocato Serena che contesta varie negligenze, come l'aver rimandato a casa il cane appena un'ora dopo il parto cesareo.

Ma non basta: il legale contesta anche la mancata predisposizione della cartella clinica (una battaglia, quella dei documenti sanitari per gli animali, che le varie associazioni di tutela stanno portando avanti da tempo). La sentenza, pronunciata a fine ottobre dopo l'esame delle consulenze, è stata depositata l'altra mattina dal giudice: il veterinario dovrà risarcire 36 mila euro per colpa professionale.

Commenti

  1. speriamo che sia la prima di una lunga serie

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  2. Certi pseudo- veterinari con la "v" piccola,indegni di tale titolo, se la devono finire di toglierci i nostri affetti più cari senza pagare mai! Che questa sentenza faccia scuola a tutti i giudici italiani.Molti di loro sono davvero insensibili come certi veterinari. Il giudice di Montebelluna a cui va tutta la mia stima non deve essere un'eccezione ma una regola!

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