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Condannata Veterinaria per sperimentazione animale

 

Il Tribunale di Modena ha condannato una veterinaria per aver condotto sperimentazioni su animali in un laboratorio abusivo a Mirandola (MO). Zanoni: “Sentenza importante ma non abbastanza esemplare. La vivisezione è un abominio, ma quella illegale lo è ancora di più

Bene la sentenza di condanna della veterinaria colpevole di aver condotto sperimentazioni clandestine su animali all’interno di un laboratorio abusivo a Mirandola. Tuttavia confidavo in una pena ancora maggiore per dare l'esempio a tutti. Adesso mi auguro che sia espulsa per sempre con disonore dall'ordine dei veterinari”. E' il commento di Andrea Zanoni alla sentenza di condanna decisa ieri dal Tribunale di Modena. “La vivisezione è un abominio, quella illegale è ancora peggio”.

La veterinaria, accusata di aver condotto sperimentazioni illegali in un laboratorio abusivo a Mirandola nel 2011, è stata condannata a due mesi di reclusione, convertiti in una multa di 15 mila euro, senza sospensione condizionale della pena, oltre al risarcimento delle spese legali alle associazioni costituitesi parti civili tra cui la denunciante LAV (Lega Anti Vivisezione). Il titolare del laboratorio era stato condannato già lo scorso ottobre.

Si tratta di una sentenza molto importante perché riguarda il primo caso in Italia di condanna del genere – spiega Zanoni – Purtroppo ci troviamo di fronte a un cortocircuito normativo e a controlli insufficienti a garantire che simili abomini non siano perpetrati”.

In Europa mi sto battendo affinché il problema sia risolto all'origine, ovvero la sperimentazione animale sia vietata completamente – aggiunge l'eurodeputato – Purtroppo oggi non è il caso, tanto che la vivisezione viene solamente regolamentata, tra l'altro a mio avviso in modo assolutamente insufficiente”. 



La veterinaria è stata accusata di aver condotto sperimentazioni invasive su animali anche non anestetizzati, da iniezioni a inserimenti sottocute di materiali a test di tossicità che portavano a morte: Inoltre, gli animali erano tenuti in condizioni pessime, praticamente immobili e in mezzo alla sporcizia. Una situazione inaccettabile che ha portato a necrosi ed evidenti segni di sofferenza sulla schiena. Nel laboratorio clandestino sarebbero state effettuate più di 1.300 sperimentazioni di biocompatibilità e testati 566 tipologie di prodotti medicali.

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