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Politici: giù le mani dagli animali



Negli ultimi giorni, i giornali e le televisioni hanno diffuso le immagini di Monti e Berlusconi con un cagnolino in braccio. Anche Bersani è caduto in tentazione facendosi fotografare con un cane. A Monti, la bestiola viene “regalata” addirittura dalla  Bignardi nel corso di una trasmissione televisiva, come se fosse una “scatola di cioccolatini”, senza chiedersi se Monti voglia veramente adottare il cucciolo. L’adozione di un cane è una cosa molto seria. Messaggi d’imperdonabile leggerezza, nel cattivo gusto televisivo che non ci risparmia nulla, mentre la politica  non conosce più limiti di decenza.

Politici di tutti gli schieramenti, in questi giorni, riservano spazio ai diritti degli animali nei loro programmi elettorali, elencando una serie di problematiche per le quali promettono impegno e sensibilità.
Probabile che qualche agenzia di comunicazione abbia fatto presente a questi signori, che l’elettorato animalista è un bel target appetitoso, fatto di tanti sognatori e idealisti, disposti a credere ancora alle favole del politico che s’interessa anche agli animali (ma va?)

Peccato che in tutti questi anni, facce vecchie e nuove hanno già dimostrato, quand’erano al governo, di non aver fatto un bel niente per gli animali! Lo sanno bene quei cagnolini fotografati come specchietto delle allodole, basta guardare il loro sguardo di sopportazione! In fondo, aspettano da anni che qualche politico si occupi seriamente dei loro problemi. Un esempio tra tanti: la proposta di legge per la
Regolamentazione della professione veterinaria” (n.2526) contro la malasanità animale, non è mai stata discussa nella passata legislatura. Perché le Brambilla (Pdl), Amati (PD) e Castelli(Movimento 5 stelle) non hanno speso nemmeno due parole nel loro programma elettorale “animalista”, riguardo al problema della malasanità animale, né risposto alle nostre richieste in merito?

E quei politici che si ripropongono oggi come ieri, sempre uguali, sono degni di tenere quel cagnolino in braccio, quando nessun governo, da loro presieduto in passato, ha mai fatto una legge per riconoscere agli animali lo status d’individui e non di “res”? Gli animali meritano rispetto, è vero, per questo non devono essere strumentalizzati. 
La pubblicità si sa non ha morale, utilizza qualsiasi mezzo. Ha già fatto incetta del corpo delle donne, dei cuccioli di animali, di tutto ciò che può condizionare il nostro inconscio ingannandolo e blandendolo, facendo leva sui sentimenti.
Stavolta però, non ci stiamo a farci blandire. La tutela degli animali è una cosa seria.

Se si ha davvero a cuore il rispetto degli animali, non occorre mettersi in posa con un cagnolino, piuttosto si dimostri con i fatti e le leggi concrete di amarli veramente.

Daniela Ballestra

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