Agnellini
in viaggio, fermato il camion della morte nel Ravennate
Una
pattuglia della Polizia Stradale di Novafeltria (RN) ha scoperto un autotreno
con all'interno stipati 300 agnellini, che non potevano nemmeno alzare la
testa. Uno di loro era già morto. L’eurodeputato Andrea Zanoni ha affermato:
«Purtroppo il caso emiliano è solo la punta di un iceberg. Mi auguro che le persone
intelligenti riescano a vedere quanta sofferenza e atrocità ci sono dietro l’usanza
di avere in tavola a Pasqua l’agnello arrosto»
L’altro
giorno, una pattuglia della polizia Stradale di Novafeltria (RN) ha fermato per
controlli un autotreno in viaggio dall’Ungheria con destinazioni Pennabilli
(RN), Chieti e Pescara. All’interno gli agenti hanno trovato 300 agnellini stipati
in condizioni pietose: uno non aveva retto al viaggio ed era già morto.
Il viaggio
per arrivare dall’Ungheria in Italia è stato davvero da incubo per quei poveri
animali con il destino già segnato. Erano ammassati dentro il camion, senza la
possibilità di muoversi o alzare la testa a causa dell’aggiunta di un piano
all’interno del rimorchio.
Gli animali,
sfiniti dalle condizioni disumane del trasporto, sono stati fatti scendere per
essere trasferiti in una stalla di Ponte Presale (AR) su indicazione del
servizio veterinario e gli agenti hanno scoperto che un agnellino era già morto
sul camion. Gli operatori hanno solo potuto constatare il decesso dell’animale,
dovuto alle condizioni di stress fisico a cui è stato sottoposto durante il
viaggio.
Il
conducente dell’autotreno, un quarantottenne originario di Monterotondo (RM) e
dipendente di una ditta di Acquasparta (TR), è stato denunciato per
maltrattamenti di animali. Gli sono state contestate anche numerose violazioni
al Regolamento europeo 1/2005 che impone norme a tutela degli animali
trasportati e altre irregolarità per un totale di 10mila euro di multe.
L’eurodeputato
Andrea Zanoni, vice Presidente dell’Intergruppo per il Benessere degli Animali
al Parlamento europeo ha affermato: «Un
ringraziamento va a chi ha effettuato i controlli e presentato le denunce,
scoprendo la condizione in cui stavano viaggiando quei poveri agnellini.
Purtroppo la notizia è solo la punta di un iceberg: in questi giorni le nostre
strade sono percorse senza sosta da camion che portano cuccioli di pochi mesi
verso la morte per farli trovare domenica sulle tavole di chi ancora non si
rende conto della sofferenza di cui si è reso complice. Spero che le persone
intelligenti comprendano cosa c’è dietro l’usanza di avere in tavola a Pasqua
l’agnello arrosto: si è di fronte a ore di sofferenze e agonie, a cuccioli
strappati alle madri e fatti viaggiare in condizioni disumane verso i luoghi
dove dolorosamente troveranno la morte».
«Il lungo viaggio verso la morte per questi
poveri animali dura anche giorni - ha concluso Zanoni - Arrivano stremati, sfiniti, spesso anche morti. Quando entrerà in
vigore “8hours” questo abominio non sarà più possibile. Io continuerò ad
impegnarmi perché avvenga quanto prima. Gli agnellini che in questi giorni sono diretti ai macelli sono perlopiù
cuccioli di 30-40 giorni, nati dopo cinque mesi di gravidanza delle madri, la cui
fecondazione è regolata in maniera tale da poter macellare i piccoli quando
pesano tra gli 8 e i 12 chili. Tanta sofferenza per avere il menù di una
tradizione da cancellare».
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