LA VITA VENDUTA:
LA PROCURA INCASSA 10.000 EURO
LA PROCURA INCASSA 10.000 EURO
Si è conclusa ieri, l'asta dei cuccioli sequestrati ai trafficanti
di animali lo scorso febbraio, durante un fermo operato dai Carabinieri a
S.Benedetto del Tronto (Ap)
A migliaia, in questi giorni, ci siamo
chiesti: “è giusto mettere all’asta un essere vivente?”
Eppure, la decisione di mettere all'asta i poveri cuccioli, come
fossero un paio di braghe, era stata presa dalla Procura della Repubblica di
Ascoli Piceno che aveva incaricato la Forestale di S.Benedetto del Tronto di
promuovere e gestire l'asta sul web. Purtroppo, ancora una volta, la voce
contraria di cittadini e associazioni non è stata assolutamente
ascoltata, così come non sono state prese in considerazione le possibili
alternative per l'affido dei cuccioli.
Solitamente quando si affidano gli animali, le associazioni
animaliste serie richiedono un controllo pre e post affido, ed espletano tutte
le formalità burocratiche di legge, assicurando la sterilizzazione
dell'animale; l'asta, invece, elude tutti i passaggi previsti in un' adozione
controllata. Tento più che tra i partecipanti potrebbero esserci i commercianti
di animali, pronti a rimettere nel circuito di sfruttamento i poveri cani.
La reazione delle associazioni animaliste non si è fatte attendere;
hanno aderito alla protesta: "Arca 2000" onlus diritti dell'animale
malato, la Lac (lega anti caccia sez Ascoli Piceno) la Lav Marche,
l'associazione Cinofila Senigalliese, Agire Ora di Torino, e tanti altri
piccoli e grandi gruppi animalisti. La senatrice Monica Cirinnà ha sollecitato
il ministro della giustizia Cancellieri ad intervenire per fermare l’asta. http://www.senatoripd.it/doc/493/cirinn-intervenga-cancellieri-su-asta-ascoli.htm.
Quello dell'asta, quindi, è uno strumento da aborrire, ma, a quanto
pare, le offerte non sono mancate e c’è da chiedersi: chi beneficerà del
ricavato delle vendite dei cuccioli?
Scorrendo la lista di coloro che si sono aggiudicati i cani
all’asta, troviamo il nominativo dell’Assessore all’ambiente del comune di
S.Benedetto del Tronto, Paolo Canducci, al quale l’associazione “Arca
2000” ha chiesto da tempo di vietare i mercati di animali, senza avere mai
avuto la minima risposta.
L’assessore si è aggiudicato un bulldog per la cifra di euro
900.
A tal proposito, una minima
riflessione sorge spontanea
Facciamo un passo indietro nel tempo. Quando lo scorso febbraio la
stampa riportò la notizia del sequestro dei cuccioli; Allora, ci furono
centinaia di richieste da tutta Italia per la loro adozione, i poveri animali
però, già provati dal lungo viaggio e strappati anzi tempo alle cure parentali,
non potevano essere adottati perché ancora troppo piccoli e taluni gravemente
malati.
I cronisti locali tuonarono dalle pagine dei
giornali: "con
tutti i cani che ci sono nel canile comunale perchè non adottare uno di
loro?"
Ora la domanda nasce spontanea: perchè l'Assessore Paolo
Canducci non ha adottato un cane del canile ma ha reputato più allettante
partecipare ad un’ asta per aggiudicarsi un cane bulldog a 900 euro? ( la
quotazione più alta scorrendo la lista)
Ma c’è di più, ricordiamo le parole del sindaco di S.Benedetto del
Tronto che proprio riguardo al sequestro dei cuccioli dichiarò alla stampa il
6/03/2013 - Corriere Adriatico (attirandosi le proteste di mezza Italia) :
" ....mi sia concessa una riflessione, tutta
questa attenzione per gli animali, senz'altro ammirevole, potrebbe almeno
essere orientata a salvare tanti bambini che in diverse zone del mondo, lottano
ogni giorno per sopravvivere. Per ospitare un cane presso il comune
comprensoriale il comune spende 3.50 euro al giorno. Per adottare un bambino a
distanza e regalargli una prospettiva di vita bastano 80 centesimi. Non devo
aggiungere altro"
Ed ora che ne penserà questo Sindaco del suo Assessore che ha
speso 900 euro per aggiudicarsi un bulldog all'asta?
Ora siamo davvero noi animalisti a non dover aggiungere nient'altro
a questa squallida storia specchio dei nostri tristi tempi, privi di valori e
di etica.
Ci auguriamo di non dover più sentire di cuccioli messi all’asta in
futuro, o di scalette delle priorità sulla vita umana e animale; sono proprio
questi aberranti e arretrati concetti a generare la mercificazione della vita
animale e lo specismo.
Per questo speriamo vivamente che in Parlamento qualcuno si
ricordi anche degli animali, perchè sia loro riconosciuto lo stato giuridico d'
individui e non di "res".
La civiltà di un popolo, come ebbe a dire Gandhi, si vede da come
sono trattati gli animali.
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