Certi argomenti a forte contenuto sociale e ambientale sollecitano lo zelo
della stampa locale più dei summit mondiali sui cambiamenti climatici. Per
esempio le cacche dei cani.
Il “fattaccio”: a Porto d’Ascoli Centro, rinvenute bustine bianche in quantità
disseminate sui marciapiedi. Accertato non trattarsi di bianca polvere
smarrita da distratti vip locali o sbevazzanti nottambuli fracassoni, bensì di
esche avvelenate - presunti beneficiari: cani e gatti - si è provveduto ad
allertare quelli del Comune (art.allegato).
Ridestato dal sonno piombigno l’assessore al decoro urbano (nessuno lo
crederebbe, guardando le condizioni di San Benedetto e circondario, eppure c’è,
come Dio, a qualcuno è perfino apparso, circonfuso di luce…); rianimato pure
sindacogaspari (che dovrebbe per legge tabellare la zona, per allertare);
intervenuti in forze Comandanti e Vicecomandanti di Vigili Urbani, la vicenda
viene commentata dal Presidente del comitato di quartiere - con la solita
noticina paracula “non per
giustificare il fatto gravissimo, ma…”
- come "sintomo della
disperazione dei cittadini". Con
accenti che commuoverebbero i sassi - fedelmente riportati dalla solidale
partecipe cronista - il Pres.Com.Quart. dà voce all’esasperazione dei residenti
per le strade sporcate dalle deiezioni canine, che rendono problematico il
passeggio e altro, situazione intollerabile
in una città a forte vocazione turistica
[che se non lo fosse ce ne potremmo fregare, dello sporco…n.d.a.]. Al culmine del pathos, la proposta rivoluzionaria e
luciferina del Pres.Com.Quart.: “ricavare il dna dello sterco dei cani e
abbinarlo ai rispettivi microchip” (!).
Sorvoliamo su questa conclusiva genialata (la ricerca del dna a fatica si fa
perfino per i morti ammazzati…).
Al di là della carica grottesca della cronaca giornalistica,
piacerebbe sapere se, non solo i criminali delle esche avvelenate, ma tutti i
cittadini benpensanti e “disperati” per la cacca di cane, abbiano mai alzato lo
sguardo ad osservare, registrare, lamentare, lo schifo e il degrado di produzione
umana che aggrediscono occhi sensi e cervello ad ogni angolo delle nostre
strade. E’ evidente che no. Vedrebbero, altrimenti, che le deiezioni canine non
raccolte - colpa di umani incivili e fors’anche stupidi che non meritano la
compagnia delle innocenti intelligenti bestiole - ne sono un dettaglio
infinitesimo. Spariscono, anzi, al confronto col vero ribrezzo che ispira
lo stato di queste città: abbandonate al degrado, desertificate di verde e
alberi e spazi dalla pochezza di politici proni alle volontà di chi ignora
tutto di ambiente (cronache recenti e ripetute); con strade e marciapiedi in
vergognoso abbandono; città ignare di gusto e cultura, arrese al cretinismo di
amministrazioni che, allo schioccar di dita di comitati d’affari, consegnano
piazze e quartieri all’osceno deturpamento di ferraglia fotovoltaica; cittadini
e comitati che blaterano di rivolte e poi si acquattano muti come avessero
ingoiato anche loro una polpetta avvelenata… Si potrebbe, ahimè, continuare per
molto…
Non sembra che per tutto questo, cittadini “disperati”
si indignino tanto da mettere esche avvelenate, chessò, nel panino di certi
politici; né che assessori in sonno, sindaci e forza pubblica offrano mai le
prove muscolari profuse ora per le esche velenose. Vige fra tutti costoro la
patetica presunzione di superiorità dell’umano sull’animale. Accade così che la
cacca di cane disturbi i sonni dei benpensanti, inconsapevoli
dell’irrespirabile tanfo del nostro degrado, rigorosamente ed esclusivamente
umano.
7.05.’13
Sara Di Giuseppe
faxivostri.wordpress.com
Purtroppo,viviamo immersi nella sotto cultura di una provincia ancora ferma al feudalesimo,dove vige il potere della politica più di quello della legge scritta! Sarà per questo che la stessa amministrazione ha fatto dei codici e delle leggi, legna da ardere e tutto con la complicità silente dei cittadini che da sempre hanno oliato questo sistema.
RispondiEliminaE mentre il "drago" distrugge,prospera l'ignoranza, il popolo si balocca tra cemento, mondezza e movida alcolica. Ai turisti voglio dare un consiglio di cuore: ci sono tanti posti stupendi nel mondo, spendete meglio i vostri soldi ma state alla larga dalla Vucciria dell'Adriatico, a maggior ragione se avete un animale; rischia di rimetterci la pelle!
Chi diffonde esche avvelenate è il degno cittadino di questi posti incivili. E sono altrettanto incivili coloro che si coprono di ridicolo, proponendo il dna sulle cacche dei cani. Brava Sara, per aver dato voce a quella sana e intelligente indignazione che, seppur continuamente mortificata, non rinuncia a prendere la forma della denuncia scritta.