Passa ai contenuti principali

Una vergogna impunita


La vergogna dei mercati di animali si ripete sempre uguale a Grottammare (Ap) con il benestare del Comune. Ma come ci si poteva aspettare diversamente da chi è del tutto impermeabile alle centinaia di proteste piovute da ogni parte d’Italia e rimaste inascoltate? "Arca 2000" onlus, associazione di volontariato per la tutela degli animali, era sul posto e può testimoniare quanto segue:
In data 10 novembre 2013 nell' area dei mercati di animali, sita nei pressi delle scuole elementari di Grottammare centro, in occasione della fiera di S.Martino del 10 e 11 novembre, erano esposti animali di tutti i generi ( cani, gatti, uccelli , criceti, conigli, tartarughine e pesciolini rossi….) in gabbie e contenitori. Le gabbie dove erano esposti i cani risultavano circondate da una moltitudine di folla curiosa e vociante , come si evince dal video e dalle foto in nostro possesso; dentro tali gabbie erano chiusi dei cuccioli di cane e gatto di varie razze, gli stessi si trovavano a diretto contatto con il pubblico e sotto luci permanentemente accese, non vi erano sulle gabbie cartelli indicanti le caratteristiche etologiche degli animali ( come previste dal regolamento della fiera deliberato dallo stesso comune di Grottammare), né un adeguato spazio per quanto riguarda pesci, tartarughe e conigli che affollavano all'inverosimile le gabbie e le vasche in cui erano contenuti. Non si vedeva alcuna possibilità per gli animali di sottrarsi alla vista del pubblico, né transenne che delimitassero l'area ed evitassero la manipolazione degli animali e la vicinanza del pubblico alle gabbie. Per tutto quanto esposto i volontari di “Arca 2000” onlus diritti dell’animale malato, sollecitavano la Polizia municipale per i dovuti controlli per il rispetto dei criteri di esposizione degli animali, ma non ricevevano alcun riscontro, né risposta dal vigile interpellato personalmente ( il tutto è documentato da apposito video) . Si sollecitavo altresì il corpo Forestale dello Stato, contattando il numero 1515, per sentirsi rispondere che “non vi era personale disponibile”.  I criteri di detenzione degli animali nella fiera prevedono anche che gli animali devono essere tenuti evitando stress e sollecitazioni eccessive. C’è da chiedersi se le condizioni riscontrate e documentate con tanto di testimoni e video, siano consone al benessere degli animali. E come mai, malgrado il regolamento prevedesse dei controlli , alle ore 16 del 10 novembre si riscontravo la situazione sopra descritta e nessuno interveniva per controllare quanto deliberato dal comune? Come si può permettere che degli animali, esseri viventi e senzienti, siano chiusi in contenitori e gabbie a decine (uccelli, pesci e conigli) in situazioni di sovraffollamento e che dei cani e gatti vengano esposti per ore ad un pubblico che li sollecita continuamente, avvicinandosi alle gabbie , sotto le luci accese per ore ed ore, sottoposti al rumore dei generatori di corrente e della folla vociante in qualsiasi condizione atmosferica? Dov’è l’adeguato periodo di riposo e la possibilità di sottrarsi alla vista del pubblico? (condizioni previste dal regolamento emanato dal comune di Grottammare per evitare lo stress agli animali) E riguardo ai requisiti igienico sanitari , come si giustifica il cattivo odore emanato dalle gabbie dei cani e dei gatti che lì stazionano per due giorni consecutivi?  L’associazione “Arca 2000”, oltre ad essere stata presente con un picchetto pacifico informativo contro il commercio di animali, ricordando che il comune di Grottammare non ha mai voluto deliberare un divieto in proposito, come già fatto da altri comuni marchigiani, si riserverà un esposto alla competente autorità giudiziaria, per individuare eventuali omissioni di legge anche in ordine alla salvaguardia del benessere animale.

E’ ora di dire basta ai vergognosi mercati di animali che contrastano con qualsiasi regola e legge a tutela del benessere animale.

Commenti

Post popolari in questo blog

Come reperire un Consulente Tecnico di Parte Veterinario legale per le perizie

  COME TROVARE UN VETERINARIO LEGALE  PER LE PERIZIE IN CASI DI MALASANITA' ANIMALE Molto spesso i familiari umani degli animali vittime di malasanità animale si rivolgono alla nostra associazione per avere un nominativo di un veterinario esperto in medicina legale per le perizie necessarie a stabilire le cause di danno o decesso riconducibile a responsabilità medico veterinaria. Non abbiamo referenti accreditati in tutta Italia, ma solo in alcune zone, per questo rinviamo ai contatti con i periti che sono negli elenchi dei Tribunali di ogni Provincia italiana.  Nei siti istituzionali dei tribunali ci sono pagine dedicate agli albi del consulenti e periti, divisi per categoria. Per essere iscritti in questi albi bisogna fare richiesta al tribunale. Questi sono i nomi che, indicativamente, scelgono i giudici, ma sono liberi di sceglierne altri. Volendo, anche i privati possono orientarsi su questi nomi.   Alleghiamo il link di un paio di esempi - https://www.tribunale.pavia.giusti

ricordando l'orso Gigi balla

C’era a Livorno il “parterre” (così veniva chiamato), un giardino zoologico che fortunatamente oggi è rimasto solo giardino. Gli animali sono stati trasferiti agli inizi degli anni ’90. Tra questi animali ce n’era uno in particolare, un orso bruno che veniva chiamato da tutti i livornesi Gigiballa. Questo nome derivava dal fatto che quest’orso ballasse veramente. Era l’attrazione dello zoo. I genitori portavano i figli a vedere lo “spettacolo” di questo animale e tutti ne ridevano. La verità però era che l’orso “ballava” perché aveva male ad un dente. E, ballando, emetteva un urlo quasi angosciante, come richiesta d’aiuto. Quest’orso è morto, all’età di 33 anni (età considerevole per un orso), nell’estate del 2007 nella riserva naturale dell’Orecchiella, in provincia di Lucca, dove era stato trasferito nel ’92. Perchè nessuno ha curato quel povero orso, pur sapendo del suo malessere? Probabile che non si presero provvedimenti perché  rimanesse un attrazione. Una delle tate storie di

Divieti nei supermercati: Bambini sì, cani no?

  BAMBINI CON LE SCARPE NEI CARRELLI DEI SUPERMERCATI Che buona parte del popolo italiano manchi totalmente di un'educazione all'igiene si vede anche dalla diffusissima abitudine di trasportare, nei carrelli dei supermercati, i bambini con le scarpe a contatto del vano alimenti. Chiamiamola maleducazione, inciviltà o totale menefreghismo delle regole basilari dell'igiene (tra l'altro sancite anche da regolamenti delle Asur locali) però un interrogativo nasce spontaneo: perchè i bambini sì e i cani no? Perché nessun direttore o commesso osa riprendere  genitori, nonni e parentado vario che ficcano la figliolanza nei carrelli con le scarpe sporche e invece, mettono alla porta i cani? Anni fa, in quel di Ascoli Piceno, un supermercato si attrezzò, perché i cani potessero entrare con i loro compagni umani a fare la spesa. Ai tempi, si scomodò perfino  Michela  Brambilla, giunta sul posto con uno stuolo  di fotografi  per esultare  e documentare. Lodevole iniziativ