Lo aspettavamo da tempo un libro così, scritto da una veterinaria austriaca Jutta Ziegler che "vuota il sacco" per abbattere il muro di omertà sulla più impunita e deresponsabilizzata professione medica, quella del veterinario. Un vuoto legislativo e culturale garantisce l'impunità perché il medico degli animali nell'immaginario collettivo è ancora quello che va in montagna con la valigetta a curar asini e capre, e come la va la va. Nemmeno considerato un medico, forse, come un vigile del fuoco non è un poliziotto però ci somiglia vagamente. Un medico di serie "b" per un paziente di serie "b" , quindi non tenuto a render conto del suo operato perché gli animali non sono nulla per le leggi italiane, ma hanno diritti solo quando qualcuno ci guadagna: in voti elettorali, in soldi per mangimi, toelettature e gadget, cappottini e collarini. Ma quando stanno male? Che tutele hanno per difendersi dai camici sporchi di turno? Ma non è forse una contraddizione parlare di diritti animali se non s'inizia a garantirli tra le mura di un ambulatorio veterinario?
Acquistate e leggete questo libro gli animali vi ringrazieranno, la conoscenza è uno strumento prezioso per far valere i diritti di chi amate e difendervi dal business sulla pelle degli animali.
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