Passa ai contenuti principali

risarcimento per la morte della gatta sbranata

Gatta sbranata, soldi ai disabili

di Andrea Costa

VICOBELLIGNANO (Casalmaggiore) CR - In beneficenza alla cooperativa 'Santa Federici' il risarcimento avuto per la morte del gatto. E' la storia a lieto fine - tranne che per la gatta Patty - che ha visto protagonisti due vicini di casa residenti al Villaggio Coparde di Vicobellignano. Due mesi fa circa il pastore tedesco di un vicino ha ucciso la gatta di Amedeo Boccazzi. Un'aggressione che, a detta di molti residenti del Villaggio, purtroppo aveva già avuto dei precedenti con vittime altri animali del quartiere. E così Boccazzi ha deciso di querelare il padrone del cane e la storia è passata nell'aula del Giudice di Pace di Casalmaggiore Archimede Rebecchi. Il 12 luglio c'è stata l'udienza conclusiva: Boccazzi ha chiesto 1500 euro di risarcimento, il giudice ne ha proposti 750 e alla fine l'accordo tra le parti è stato raggiunto a mille euro. «Di questi una parte consistente, così come avevo promesso, l'ho destinata alla coop 'Santa Federici' - spiega Boccazzi -. Mia madre è stata per molto tempo al 'Busi' e ho potuto conoscere la realtà della coop per disabili e tutti il bisogno di aiuto di cui necessita». Insomma, da una brutta vicenda alla fine qualcosa di buono ne è venuto fuori.

Commenti

Post popolari in questo blog

Come reperire un Consulente Tecnico di Parte Veterinario legale per le perizie

  COME TROVARE UN VETERINARIO LEGALE  PER LE PERIZIE IN CASI DI MALASANITA' ANIMALE Molto spesso i familiari umani degli animali vittime di malasanità animale si rivolgono alla nostra associazione per avere un nominativo di un veterinario esperto in medicina legale per le perizie necessarie a stabilire le cause di danno o decesso riconducibile a responsabilità medico veterinaria. Non abbiamo referenti accreditati in tutta Italia, ma solo in alcune zone, per questo rinviamo ai contatti con i periti che sono negli elenchi dei Tribunali di ogni Provincia italiana.  Nei siti istituzionali dei tribunali ci sono pagine dedicate agli albi del consulenti e periti, divisi per categoria. Per essere iscritti in questi albi bisogna fare richiesta al tribunale. Questi sono i nomi che, indicativamente, scelgono i giudici, ma sono liberi di sceglierne altri. Volendo, anche i privati possono orientarsi su questi nomi.   Alleghiamo il link di un paio di esempi - https://www.tribunale.pavia.giusti

ricordando l'orso Gigi balla

C’era a Livorno il “parterre” (così veniva chiamato), un giardino zoologico che fortunatamente oggi è rimasto solo giardino. Gli animali sono stati trasferiti agli inizi degli anni ’90. Tra questi animali ce n’era uno in particolare, un orso bruno che veniva chiamato da tutti i livornesi Gigiballa. Questo nome derivava dal fatto che quest’orso ballasse veramente. Era l’attrazione dello zoo. I genitori portavano i figli a vedere lo “spettacolo” di questo animale e tutti ne ridevano. La verità però era che l’orso “ballava” perché aveva male ad un dente. E, ballando, emetteva un urlo quasi angosciante, come richiesta d’aiuto. Quest’orso è morto, all’età di 33 anni (età considerevole per un orso), nell’estate del 2007 nella riserva naturale dell’Orecchiella, in provincia di Lucca, dove era stato trasferito nel ’92. Perchè nessuno ha curato quel povero orso, pur sapendo del suo malessere? Probabile che non si presero provvedimenti perché  rimanesse un attrazione. Una delle tate storie di

Divieti nei supermercati: Bambini sì, cani no?

  BAMBINI CON LE SCARPE NEI CARRELLI DEI SUPERMERCATI Che buona parte del popolo italiano manchi totalmente di un'educazione all'igiene si vede anche dalla diffusissima abitudine di trasportare, nei carrelli dei supermercati, i bambini con le scarpe a contatto del vano alimenti. Chiamiamola maleducazione, inciviltà o totale menefreghismo delle regole basilari dell'igiene (tra l'altro sancite anche da regolamenti delle Asur locali) però un interrogativo nasce spontaneo: perchè i bambini sì e i cani no? Perché nessun direttore o commesso osa riprendere  genitori, nonni e parentado vario che ficcano la figliolanza nei carrelli con le scarpe sporche e invece, mettono alla porta i cani? Anni fa, in quel di Ascoli Piceno, un supermercato si attrezzò, perché i cani potessero entrare con i loro compagni umani a fare la spesa. Ai tempi, si scomodò perfino  Michela  Brambilla, giunta sul posto con uno stuolo  di fotografi  per esultare  e documentare. Lodevole iniziativ