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Noi non Travagliamo


Protesta contro l’antropocentrismo del “Fatto quotidiano”
Noi non Travagliamo!!!

Cari amici, il quotidiano” Il Fatto quotidiano” , rispecchia in pieno l’antropocentrismo dimostrato più volte dal suo fondatore Marco Travaglio, già oggetto di proteste animaliste in due occasioni:

1) puntata del 31 marzo di “Anno zero” , Marco Travaglio annovera nel suo libello, tra le leggi inutili , anche quella contro i combattimenti tra animali (legge approvata nel 2004 e non da questo attuale governo)

2) articolo uscito su “A” settimanale femminile: Marco Travaglio, noto giornalista moralizzatore e fustigatore degli italici
e politici costumi, compie un imperdonabile scivolone a danno degli animali, nell'articolo a sua firma, nella rubrica "il guastafeste" che tiene con scadenza settimanale dalle pagine del noto settimanale femminile. Leggiamo un passo del suo articolo intitolato "La Nobel e le bestie" in cui riporta un increscioso episodio accaduto alla Nobel Montalcini, recatasi a votare: "......poi è stata la volta di una signora, pardon una iena: " Non esiste, anch'io ho fretta di votare" Poi altri due animali:"Non vedo proprio il motivo" "Si metta in fila"

Travaglio usa il termine “animali” in modo spregiativo, per descrivere e condannare il più bieco e basso comportamento umano, di chi non cede la fila ad un'anziana malata.

infine l’ultima scivolata:

il 7 giugno sulla testata online "Il Fatto Quotidiano", nella colonna degli opinionisti dei blog, dal titolo
"Animally Correct" a firma Diego Marani, scrittore e linguista (è tuttora online).
Questo il link di riferimento:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/06/07/animally-correct/116460/

L'intervento intende commentare le proteste degli animalisti in merito ai piccioni imbalsamati e convertiti a 'opera d'arte' da Maurizio Cattelan in occasione della Biennale di Venezia. Nell'articolo, il signor Marani, enuncia una serie di assurdità, oltretutto sconclusionate, al fine di dimostrare che gli animali sono fatti per essere sottomessi e uccisi dall'uomo ("Mio nonno, che gli animali li allevava per mangiarli, mi ha insegnato ad ucciderli." E ancora: "Quando si sviscera un
coniglio, molto più che quando si agita uno striscione, si percepisce il mistero della vita.") Come se non bastasse, alle repliche ricevute continua tuttora a difendere la sua posizione, giustificandola anche come "common sense".

Diamo il via alla campagna “Noi non Travagliamo più”! Facciamo capire in massa che una società civile e una politica dalla parte dei più deboli, dovrebbe essere attenta anche ad una stampa meno antropocentrica, che dia spazio e voce ai più deboli della terra: gli animali, sfruttati maltrattati e denigrati dalla cultura della violenza e anche da certa stampa.

Nel nostro messaggio, occorre esprimere il nostro disappunto nel vedere pubblicati articoli che esprimono concetti deliranti e privi di qualsiasi fondamento scientifico ed etico, rivelando totale mancanza di conoscenze sulla situazione animale e ambientale oggi, di cui anche "Il Fatto" dovrebbe essere informato


scriviamo a “Il Fatto quotidiano” lettere di protesta, pubblicate il comunicato, sui vostri siti e Facebook, per dare massima informazione ai lettori del “Fatto”, invitandoli ad acquistare quotidiani che siano più sensibili e obiettivi riguardo i diritti degli animali.

lettera tipo

scrivere a : lettere@ilfattoquotidiano.it
cc: cronache_italiane@ansa.it

Spett.Direttore del “Fatto Quotidiano,abbiamo letto l’articolo di Diego Marani “Animally correct”, pubblicato online, dal suo giornale, (http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/06/07/animally-correct/116460/#comments ) riguardo le proteste animaliste per i piccioni imbalsamati alla Biennale di Venezia in una installazione di Maurizio Cattelan. Nell'articolo, il Marani, enuncia una serie di assurdità, oltretutto sconclusionate, al fine di dimostrare che gli animali sono fatti per essere sottomessi e uccisi dall'uomo ("Mio nonno, che gli animali li allevava per mangiarli, mi ha insegnato ad ucciderli." E ancora: "Quando si sviscera un coniglio, molto più che quando si agita uno striscione, si percepisce il mistero della vita.") Come se non bastasse, alle repliche ricevute continua tuttora a difendere la sua posizione, giustificandola anche come "common sense". Sull’opera di Cattelan, c’è solo da dire che non ha nulla a che fare con l’arte, è solo espressione di violenza e di strumentalizzazione della vita animale. Come amanti dell’arte, siamo offesi da chi insulta la bellezza della natura e degli animali a cui è stata tolta la vita. L’arte è elevazione dello spirito, e gli animali da sempre incarnano i valori più nobili della bellezza e della vita. Non offendiamo quindi l’arte e gli animali, certe iniziative, sono solo spazzatura inaccettabile. Maurizio Cattelan, non è un’artista, il vero artista, dimostra rispetto per tutta la materia vivente, utilizzando l’arte come mezzo di comunicazione di un messaggio di pace e amore, non di morte e violenza.Vi chiedo di non dare più spazio in futuro a certi articoli , senza il contraddittorio degli animalisti, e di dimostrare quel grado di elevata civiltà, e di pietà per gli animali, nostri nobili fratelli, (che tanto avrebbero da insegnarci) che da sempre, hanno aiutato l’uomo a far crescere la parte più elevata e spirituale dell’umanità. Dal nostro canto non leggereremo ne acquisteremo più “Il Fatto quotidiano” e ne informeremo parenti ed amici, finchè darete spazio a certi discutibili personaggi e articoli , e finchè non vedremo pubblicate le proteste degli animalisti.


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