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cani all'aereoporto

Ha vagato sperduta per almeno sette ore nell’aeroporto di Tessera, schivando tutti i pericoli della pista, vittima di un’incredibile vicenda per fortuna conclusa con un lieto fine. Buba, cagnolina, ha rischiato la vita al Marco Polo la sera del 20 giugno: nel tardo pomeriggio avrebbe dovuto partire nella stiva di un volo Alitalia con direzione Catania. La padrona, M.G., insegnante vicentina, aveva deciso come ogni estate di mandarla dalla sua famiglia in Sicilia, per poter così andare in ferie senza dover ricorrere alle pensioni per cani. Un viaggio non troppo lungo, rinchiusa nel trasportino chiuso a norma di legge e controllato da diversi addetti all’aeroporto. Nel caricare il prezioso carico però, qualcosa va storto, e la gabbietta si apre. Impaurita dal frastuono, la cagnolina scappa. Le squadre di sicurezza vengono allertate, così come viene subito contattata la padrona, tornata a Vicenza: sconvolta dal tono della telefonata («Non è stato possibile recuperarla perché fuori controllo e dispersa per l’area della zona franca» ), decide di tornare a Tessera, dove però può fare poco, visto che non può nemmeno accedere all’area volo senza uno speciale permesso che dovrebbe arrivare da Roma. Dopo un’animata discussione con un addetto della Sasco (l’agenzia di spedizioni a cui la signora si era rivolta), decide di andare a sporgere denuncia. Ma proprio durante il tragitto verso la Polaria viene avvertita che il falconiere dell’aeroporto ha individuato al buio la cagnolina in un’area della laguna non lontana dalla pista. Scortata dal falconiere e da agenti di polizia, la donna attraversa l’area e dopo ripetuti richiami la trova in una zona irraggiungibile, separata da un canale: ma la devozione di Buba, nonostante la stanchezza, diverse ferite e punture di insetti, ha la meglio, e la cagnolina si getta nel canale per tornare tra le braccia della padrona. Che è riuscita a mandare Buba in Sicilia la scorsa settimana, ma si è rivolta all’Adico per avere giustizia. «C’è stata una forte negligenza da parte degli operatori della Sasco, ma anche di Alitalia per responsabilità oggettiva – dice – si fanno tante campagne contro l’abbandono degli animali e poi basta la noncuranza di qualcuno per rischiare di perdere una cagnolina in un luogo pericolosissimo. L’abbiamo trovata per miracolo grazie all’abilità del falconiere» . «Affidando i l proprio animale a terzi, questo cade sotto la loro responsabilità – spiegano i legali dell’Adico – se si verificano danni o, come in questo caso, addirittura la fuga e lo smarrimento dell’animale, la società può essere accusata di negligenza e quindi il consumatore ha diritto a chiedere un equo risarcimento».

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