Ormai si fa a chi la spara più grossa in questo paese, e non si perde occasione non solo per tacere, ma anche per dimostrare quanto la politica sia lontana dalle esigenze e dai problemi dei cittadini. Nemmeno il più fantasioso autore di genere " fanthasy" potrebbe concepire tanto. Ammontano a soli euro 49,06 gli sgravi fiscali per le spese veterinarie sostenute per la cura del pet di famiglia. Praticamente una presa in giro, a danno dei 14 milioni di animali domestici che vivono nelle famiglie italiane; Una proposta che, se attuata, avrà conseguenze nefaste, non solo sulla considerazione del soggetto animale, ma anche sul piano fiscale. Quello che si recupererà da una parte, si perderà dall'altra, considerato che i veterinari, come troppi liberi professionisti, non sono adusi a rilasciare fattura. Basta poi barattare uno sconto e il gioco è fatto! La fattura, questa sconosciuta, sarà solo roba per fattucchiere o un sinonimo un po' arcaico per sostituire la parola "modello".
Al contrario , bisognerebbe aumentare le detrazioni fiscali per le spese veterinarie. Solo così il cliente vedrà l'effettiva convenienza a chiedere la fattura. Attualmente la detrazione è ridicola, non essendo calcolata sull'effettiva spesa sostenuta (come avviene per le spese mediche umane), ma su di un massimale, a cui sottrarre una franchigia. Quindi, anche se si spendono 3,000 euro per salvare Fido e Micio ( ma anche tanti altri animali diversi da cani e gatti) non potremo mai detrarre più di euro 49,06!
Se l'On.Lupi pensa di sanare così il bilancio disastroso dell'Italia, si rende non solo ridicolo, ma dimostra di non conoscere il problema e di ignorare i 14 milioni di animali che vivono nelle case degli italiani, spesso adottati nei rifugi, o trovati abbandonati. Ignora il loro valore affettivo, la loro ricchezza spirituale, e il beneficio impagabile che la relazione e il confronto con un essere diverso per specie può portare. Ma della qualità della nostra vita, ai nostri politici interessa poco e questa ne è la riprova.
L'ennesima "burla" poi, arriva da redditometro, che include gli animali nella lista dei beni di lusso, tra yachts e Ferrari; relegandoli a status symbol. Cos'è una barzelletta? Forse l'ultima di Berlusconi? Per chiudere riporto un breve passaggio di un articolo dell' avvocato Maria Giuliana Murianni, sulla suddetta proposta : "L’ennesimo esempio del capovolgimento dei valori. Quelli veri. Ma il dubbio mi assale: saranno considerate beni di lusso anche le escort? In fondo… tengono compagnia."
Daniela Ballestra per "Arca 2000" www.arca2000.it
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