LA LEGGE A TUTELA DEGLI ANIMALI IN ITALIA E’ SOLO SULLA CARTA: IL CASO DEI MERCATI DI ANIMALI A S.BENEDETTO DEL TRONTO(AP)
A quanto pare, applicare la legge a tutela degli animali sul nostro territorio italico è sempre più difficile, non già perché leggi, regolamenti, ordinanze e disposizioni ministeriali scarseggino, anzi, al contrario, a volte abbondano, ma perché troppo spesso rimangono soltanto sulla carta. Facciamo un esempio: in occasione della fiera di S.Lucia a S.benedetto del Tronto (Ap), nel dicembre scorso, le associazioni animaliste avevano chiesto al sindaco di vietare il mercato ambulante di animali, per ovvie ragioni legate al rispetto degli animali; in tali contesti infatti, gli animali esposti per la vendita sono soggetti a condizioni critiche dovute al sovraffollamento, al trasporto,alle lunghe ore di permanenza nelle gabbie, al contatto ravvicinato con il pubblico, etc.... per non parlare del messaggio diseducativo che legittima la vendita di animali come oggetti. Se è vero che il salumaio o il porchettaro devono osservare regole d’igiene e di condotta per vendere animali morti, non si vede perché non debba essere altrettanto per chi vende animali vivi. Per quanto premesso, l’associazione “Arca 2000”, con un esposto preventivo, indirizzato al comune di S.Benedetto del Tronto , ricordava agli organi preposti, l’esistenza di un “Regolamento comunale per il benessere degli animali” che tra tante altre cose, vieta l’esposizione degli animali nei mercati, per più di 5 ore. A questo esposto, non è stata data alcuna risposta né alcun seguito, visto che il giorno 10 dicembre, le uniche guardie presenti presso i mercanti di animali sono state quelle volontarie della Lega italiana diritti animali (LIDA) le quali hanno operato scrupolosi controlli per l’intera giornata ed elevato tre sanzioni, da notare che le stesse sono intervenute su esclusiva segnalazione delle associazioni animaliste. Nessun veterinario della Asur si è visto, nessun vigile urbano ha redatto verbali a fronte di irregolarità che erano sotto gli occhi di tutti ( gabbie strette e affollate, permanenza degli animali ben oltre le 5 ore previste,etc....) Anzi, la Polizia Municipale, successivamente sollecitata ad una risposta, in merito ai controlli richiesti, dichiarava: “il personale della Polizia Municipale intervenuto non ha riscontrato violazioni di specifica competenza,” Peccato che gli unici vigili urbani che sono stati visti in loco, sono stati quelli che si sono avvicinati per pochi minuti alle bancarelle degli animali per controllare un volantino che circolava tra il pubblico, per poi allontanarsi immediatamente. C’è da chiedersi “come e quando” sono stati effettuati dei controlli; controlli che avrebbero sicuramente richiesto quasi un’ intera giornata. Resta il fatto che le Guardie Zoofile della Lida ( lega italiana diritti animali) sono state le uniche operative e attive sul posto. Resta il fatto, che se non ci fossero state queste guardie zoofile volontarie, il rispetto del regolamento per il benessere degli animali sarebbe ancora una volta rimasto solo sulla carta. Possibile che la tutela degli animali debba essere lasciata alla discrezione personale di qualche volontario? L’associazione “Arca 2000” , ha inoltrato un esposto alla Procura della Repubblica perché venga fatta chiarezza sui fatti suddetti
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