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Su "Professione Veterinaria" n.8/2016  è stato pubblicato questo interessante articolo con parere della Cassazione in ordine al Consenso informato in medicina umana,  a conferma di quello che Arca 2000 da tempo sostiene, ovvero che il consenso informato, fornito con moduli generici poco dettagliati su patologie,  rischi, ed eventuali controindicazioni non sono affatto esaustivi, nè ottemperano al principio di trasparenza per cui il consenso informato dovrebbe essere  principale garante. Purtroppo, non esiste un analogo parere per la medicina veterinaria, e in mancanza di una normativa specifica, agli animali si rifila la cartaccia, la velina spiegazzata, tanto per dare una parvenza raffazzonata  e perniciosa di ipocrita "professionalità". E con quel modulo generico, scritto a proprio piacere, fanno anche bella figura davanti al cliente ignorante e sprovveduto, che non sa, non s'informa e non è informato, che firma e aspetta, perché c'è solo da sperare che non accada nulla, perché quando va male, sono dolori.  Moduli generici, semplici liberatorie per "parare le spalle" dei veterinari, carta straccia. Tanto sono solo "animali", lo pensano i legislatori, i politici che non legiferano, e gli stessi veterinari  impuniti e contenti, a fare il loro mestiere da commercianti di anime. Malasanità e malagiustizia, a quanto pare, vanno a braccetto.  Noi non ci rassegniamo.



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